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Il traghetto sul fiume Congo

Il traghetto sul fiume Congo

15.11.2012 (Luozi / Repubblica Democratica del Congo)

Per due giorni avanziamo a rilento lungo la pista che attraverso la RDC porta all’Angola. Facciamo una media di 15 km/h. Il primo giorno sole e terreno asciutto. Benjamin, malgrado il terreno difficile, ne approfitta per macinare chilometri. Ci accampiamo alle dieci di sera. Il secondo giorno, diluvio. Per tutta la giornata la strada è inondata e il fondo di argilla diventa estremamente scivoloso. La Patrol, carica com’è, sbanda volentieri. Daniele deve continuamente guidare in controsterzo. A volte avanziamo come gamberi con il fuoristrada che procede scivolando su di un fianco. Arriviamo però a Luozi. Il fiume Congo si mostra qui in tutta la sua maestosità. Largo oltre tre chilometri, va attraversato in traghetto. Quattro attraversate diarie. Perdiamo il primo delle 8.30. Siamo il quarto veicolo in attesa e non c’è posto per noi. Fino al traghetto delle 11.30 c’è tempo per lavare i vestiti nel fiume e nuotare con i bambini nelle acque di uno dei più grandi fiumi al mondo. L’attraversata dura una ventina di minuti. Per raggiungere la riva opposta la chiatta a due motori avanza a 45 gradi contro corrente. Lenta, ma con manovre precise. Per salire e scendere non c’è un molo d’attracco all’asciutto. Veicoli, persone e merci devono passare su delle placche di acciaio sommerse dalle acque del fiume prima di salire o scendere sulle rampe del traghetto. Piuttosto divertente, ma quando è un camion stracarico a manovrare, il traghetto sembra volersi girare sottosopra... Una volta dall’altra parte mangiamo del delizioso pesce affumicato e ci dirigiamo fino a Kimpese dove, con grande gioia, ritroviamo l’asfalto. Guidiamo con molta cautela però e non disinseriamo la trazione integrale. E’ ad una di queste curve che i nostri amici olandesi Jan e Mariska hanno perso il controllo del loro camion e sono usciti di strada urtando violentemente contro un muro di terra. Asfalto, certo, ma di pessima qualità. I nostri amici stanno bene! Il camion invece ha subito danni tali da bloccarli da settimane per le dovute riparazioni. Continuiamo verso Matadi, cittadina di frontiera con l’angola.

 

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