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Capo di Buona Speranza

Capo di Buona Speranza

11.03.2013 (Cape Point / Sudafrica)

Dal punto più a sud, Cape Agulhas, continuiamo la nostra strada. E’ solo alle nove di sera, dopo sedici ore di macchina e quasi 900 chilometri, che raggiungiamo Simon’s Town. Siamo sulla False Bay, la “falsa baia” che nei secoli passati ha portato innumerevoli vascelli e mercantili olandesi al naufragio. I navigatori la confondevano con la baia di Città del Capo (Table Bay) e si scontravano irrimediabilmente con scogli non previsti. E’ una delle baie più grandi al mondo, larga fino a trenta chilometri. Maestosa e di un interesse immenso per la sua fauna sia sulla costa che sotto la superficie del mare. Qui è possibile avvistare gruppi di babbuini, zebre di montagna, struzzi e se vi voltate verso le sue acque potreste avere la fortuna di osservare balene e delfini. A Simon’s Town incontriamo un amico di Daniele, Alessandro De Maddalena, e la sua splendida famiglia. Alessandro è uno dei maggiori esperti sugli squali e grande conoscitore dello squalo bianco. Perché si. Le azzurri acque della baia sono uno dei migliori posti al mondo per l’osservazione di questa maestosa specie. Alessandro ci fa sognare con racconti di immersioni con gli squali, spedizioni marine, di scatti fotografici e di avventure con compagni di barca d’eccezione. Con la Patrol raggiungiamo poi il Capo di Buona Speranza. E’ un’altra tappa importante. Un nome, che da solo fa sognare. E per tutti i barili di rum, potremmo quasi scommettere di aver avvistato le imponenti vele dell’Olandese Volante sferzare i mari, nell’eterno tentativo di doppiare il Capo di Buona Speranza!

 

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