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L'entrata in Mali

L'entrata in Mali

24.06.2012 (Kidira / Mali)

Entriamo in Mali dal ponte sul fiume Senegal di Kidira. Da Dakar sono 650 chilometri che percorriamo in due tappe. Saremmo rimasti più a lungo con i nostri amici di Dakar, ma il nostro visto di un mese arriva a scadenza proprio oggi, il 24 di giugno. La burocrazia a questo posto di frontiera è di una fluidità incredibile. Sbrighiamo le varie dogane, polizie e controlli passaporti in meno di un'ora. Sono i centinaia di camion, che si divertono a stazionare nei passaggi più strategici, che ci fanno perdere un tempo inverosimile. Ci sono camionisti che si fermano in mezzo alla strada per cucinare, altri che fanno un po' di manutenzione ed altri ancora che appendono un'amaca sotto il rimorchio per un riposino. Dopo tre ore e mezza siamo finalmente in Mali. Ed ecco la sorpresa! Ci troviamo in un paesaggio di una bellezza mozzafiato. Una vegetazione lussureggiante di palme, acacie e baobab che cresce su di un terreno argilloso di un rosso acceso. Man mano che avanziamo, le pianure lasciano spazio a colline sempre più imponenti e più avanti, a conformazioni rocciose contorte, aspre, dalle forme più stravaganti. Peccato non avere basi più solide in geologia, ci diciamo... La gente che incontriamo è amichevole e subito si avvicinano per stringerci la mano. E' buona norma salutare con un buongiorno, chiedendo se la persona sta bene e magari chiedere se in famiglia è tutto a posto. Questo non è che una forma abbreviata per "turisti". I saluti tra locali possono durare a lungo. Sono forme di cortesia in rapido scambio, che a detta di alcuni possono durare anche per alcuni minuti. Finiti i saluti si può cominciare a discutere, chiedere informazioni o a parlare del più e del meno.

 

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