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Bambini

Bambini

16.02.2013 (Likaneng / Lesotho)

La parte orientale del Lesotho è la più montagnosa. Un saliscendi continuo con valichi che sfiorano di continuo i 3000 metri. Nonostante le incredibili altezze, l’agricoltura si estende fino a 2500 metri e la pastorizia non ha limiti. Ovunque si incontrano piccoli greggi di animali accompagnati da un pastore, spesso di tenera età, con un cappuccio di lana in testa, stivali in gomma e avvolto dalla tradizionale coperta basotho. Di questa coperta se ne trovano due tipi: una bon marché in genere monocroma (spesso grigia), e una più prestigiosa sulla quale risaltano vivaci disegni (pannocchie in segno di fertilità, cavoli in segno di prosperità e così via) su una base di un bel colore pastello. Passiamo diverse notti accampati a quasi tremila metri attanagliati dal freddo portato dai venti e delle frequenti piogge. Al terzo giorno in Lesotho scendiamo fino al grande villaggio di Linakeng. Centinaia di case ordinate su di un pendio sovrastato da imponenti montagne. Facciamo una pausa e ci sediamo a pochi metri dal negozietto del villaggio-cittadina. Proprio li davanti, è in corso un comizio del Congress Party. Una cinquantina di persone ne prendono parte. I giovani sono incuriositi della nostra presenza, ma rimangono a distanza. Poi uno si avvicina ad un albero e raccoglie dei piccoli frutti gialli e, incitato dai compagni, si avvicina a noi e ci offre delle succulente piccole pesche. In poco tempo il ghiaccio è rotto. C’è chi si propone di prendersi cura di Tatà, chi si siede al nostro fianco e chi invece rimane in piedi per avere una migliore vista d’insieme. Seduti per terra, in poco tempo abbiamo più successo e pubblico del comizio! I bambini ed i giovani ci bombardano di domande e le nostre risposte vengono ripetute e commentate più volte. Dal momento che non tutti i bimbi parlano inglese, il tutto viene tradotto in simultanea in lingua sesotho. Quando Daniele estrae la macchina fotografica veniamo letteralmente sommersi in una sorta di eclissi solare particolarmente ben riuscita. Vogliono tutti essere fotografati in primo piano ed immediatamente rivedersi sul piccolo schermo. La battaglia per il photo-shooting è ad armi impari ed ai più piccoli, sovrastati dai più grandicelli, non resta che vendicarsi saltando e mettendo le mani davanti all’obiettivo. Quando mancano pochi minuti al buio, è tempo per noi di raggiungere un buon punto per la accamparci, una posizione gps annotata lungo la strada. Ci avviamo al fuoristrada con un seguito esultante di decine di bambini. Ci salutano felici a mani levate. Ingraniamo le marce con il sorriso sulle labbra.

 

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