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Entriamo nella Costa d'Avorio

Entriamo nella Costa d'Avorio

12.07.2012 (Tiéfinzo / Costa d’Avorio)

Malaria alle spalle, partimo finalmente alla volta della Costa d'Avorio. La bussola segna un sud preciso. Abbiamo deciso di non entrare in Costa d'Avorio seguendo la strada più battuta, la nazionale, bensì di seguire una pista parallela alla frontiera con la Guinea. Sono circa trecento i chilometri che separano Bamako al posto di frontiera Manankoro-Tiéfinzo. I primi 163 sono asfaltati ed in perfetto stato, da Bougouni invece la strada diventa terra battuta e lo stato è pessimo. L'acqua di un marone scuro, nasconde enormi crateri e solchi scavati dalle ruote dei camion. Cerchiamo di evitare il più possibile di avventurarci nelle pozze, ma non sempre è possibile. Non ne conosciamo la profondità e lo stato del fondo. Senza preavviso il fuoristada si inclina paurosamento su un lato, a volte sprofonda senza preavviso nell'acqua fino al radiatore e un'ondata sommerge cofano e parabrezza. Per fortuna la Patrol monta uno snorkel per l'aspirazione dell'aria sul tetto!!! Avvanziamo lentissimi.

Al tramonto del primo giorno di pista è il momento di trovare una sistemazione per la notte, e un cartello amichevole attira la nostra attenzione "BIENVENUE A SANSOLA / 2 KM". Decidiamo di chiedere ospitalità nel villaggio. Imbocchiamo la stretta stradina e notiamo che non ci sono tracce di veicoli passati di recente. Lungo la strada veniamo calorosamente salutati da donne che trasportano con abilità grosse bacinelle piene di legna, acqua e altro sulla testa e molte di esse hanno un neonato legato con una fascia alla schiena. Arriviamo al pozzo principale del villaggio. Da qui cominciano le case, piccole costruzioni circolari in terra battuta con tetto conico in paglia. Il villaggio conta sicuramente più di cento case. Non riusciamo a farci capire dalle donne presenti al pozzo, e così viene chiamato un ragazzo che parla un francese stentato. Monta con noi in macchina e ci guida attraverso le stradine assolutamente non pensate per la circolazione di veicoli e ci fa fermare su uno spiazzo tra le case con al centro un maestoso albero. Ci danno il benvenuto degli anziani e ci vengono portate due sedie. Ci sediamo, e subito davanti a noi si forma una piccola folla di una trentina di bambinici che ci osservano stupiti. Prepariamo un thé marocchino che offriamo agli uomini e montiamo con grande stupore generale la tenda sul tetto. Il vento gira e si porta dietro una pioggia torrenziale. Abbiamo giusto il tempo di fissare un telone per la pioggia sulla parte posteriore della Patrol e ci chiudiamo nell'abitacolo per aspettare che il peggio passi.

La mattina condividiamo di nuovo del thé con gli anziani e ci viene offerta la possibilità di visitare la scuola del villaggio. E' uno stabile recente che conta tre aulee per 150 allievi suddivisi tra il primo e il settimo anno. Sulla lavagna appaiono delle addizioni. Che bello risedersi sui banchi di scuola! Il direttore della scuola ci da il benvenuto a Sansola. Visitiamo poi i campi poco distanti, vediamo seminare ed arare con i buoi. E' un ragazzino giovanissimo che guida le bestie, mentre uno più grandicello maneggia abilmente un leggero aratro ad una ruota. Quando partiamo sono forse in quaranta a salutarci. Che acoglienza!!!

Continuiamo la strada fino alla frontiera di Manankoro. Sbrighiamo le pratiche doganali senza intralci nel Mali. Per quelle per la Costa d'Avorio fatichiamo un po'. I gendarmi vogliono un "regalino" per farci passare. Ci rifiutiamo di piegarci a pratiche del genere e per ripicca la macchina viene perquisita da cima a fondo. Bell'esercizio di pazienza per Daniele. Riusciamo comunque ad entrare nella Costa d'Avorio in tempi ragionevoli.

 

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